Ingrosso batterie ricaricabili
Gli accumulatori di carica elettrica o batterie ricaricabili o pile secondarie o accumulatori (abbreviato in accu/akku) sono batterie la cui carica può essere completamente ristabilita mediante l'applicazione di un'adeguata energia elettrica.
Originariamente i gruppi di 2 o più generatori elettrochimici elementari (detti anche elementi o celle), collegati elettricamente in serie, venivano chiamati batterie ricaricabili se disposti affiancati in fila, pile secondarie se sovrapposti uno sull'altro. Attualmente nel linguaggio comune vengono chiamati batterie ricaricabili anche gli accumulatori costituiti da un unico elemento.
Le caratteristiche fondamentali sono la tensione ai morsetti (espressa in volt) e la capacità (espressa in ampereora).

Alcuni tipi di batterie ricaricabili sono suscettibili di danni dovuti a una scarica completa (Pb, Li-ion) mentre altre devono essere ciclicamente scaricate onde evitare un rapido degrado delle prestazioni (effetto memoria in inglese lazy battery, isteresi). Tentare di ricaricare batterie non-ricaricabili (primarie) può provocare un pericoloso surriscaldamento dell'elettrolita fino a provocarne la fuoriuscita o l'esplosione.
Ne esistono di vari tipi, con diverse capacità elettriche, differenti composizioni chimiche, forma e dimensioni. Tra le batterie secondarie (o accumulatori) si annoverano:
•    Batteria piombo-acido: comunemente usata negli autoveicoli, nei sistemi d'allarme e anti-black-out. Di solito impiegata come "A" o batteria "umida" in apparecchiature radio a valvola. Il maggior vantaggio di quella chimica è il suo basso costo: una batteria grande (es. 70 Ah) è relativamente economica, se confrontata alle altre chimiche. Comunque, questa batteria chimica ha meno densità d'energia delle altre batterie chimiche conosciute oggi (vedi sotto).
o    Absorbent glass mat (AGM)
o    Batteria gel
•    Batteria agli ioni di litio: pila chimica relativamente moderna che offre una densità di carica molto alta (una piccola batteria Li-ion conta molta energia elettrochimica) e che non soffre di effetto memoria. Sono largamente utilizzate in sistemi laptop, macchine fotografiche digitali, alcuni lettori mp3 e la maggior parte dei dispositivi digitali portatili.
•    Batteria agli ioni di litio-polimero: presenta proprietà simili alla pila Li-ione, ma una densità di carica leggermente inferiore. Può essere facilmente adattata alle caratteristiche di oggetti particolari, come le batterie ultra sottili (1 mm di spessore) degli ultimi PDA. Se costruita appositamente è capace di erogare molta più energia delle batterie Li-ion, ed è quindi usata spesso negli aeromodelli elettrici.
•    Batteria sodio-zolfo
•    Batterie nichel-ferro
•    Batteria nichel-metallo idruro (NiMH)
•    Batterie nichel-cadmio (Ni-Cd): impiegate in molte applicazioni domestiche, stanno oggi scomparendo in quanto surclassate dalle pile Li-ion e NiMH. Con questa pila si può ottenere un alto numero di cicli di ricarica (oltre 1500) ma a discapito della densità di carica, rispetto alle più attuali batterie. Le celle al Ni-Cd che utilizzano tecnologia antiquata risentono di "effetto memoria", anche se in quelle più moderne tale effetto è stato notevolmente ridotto. Inoltre il cadmio è un metallo pesante e tossico.
•    Batteria sodio-metallo cloruro
•    Batteria nichel-zinco
•    Batteria a sale fuso
•    Batteria argento-zinco: fu il dispositivo a più alta densità di energia (precedentemente allo sviluppo delle tecnologie al litio) e il suo utilizzo primario riguardò l'ambito aeronautico. L'aumento mondiale dei prezzi dell'argento rese l'utilizzo di questa batteria non più conveniente. Fu utilizzata per le ultime missioni lunari Apollo. Attualmente la si usa ancora sui sottomarini diesel-elettrici, quali il tipo U-212.
Il primo accumulatore fu quello acido al piombo, nel 1859. Tuttavia fino all'invenzione della dinamo (1869) esso fu piuttosto inutile dato che l'unico modo per ricaricarlo era tramite altre pile.

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